I nostri percorsi possono crearci esperienze di sofferenza, ma chi è colui che soffre? Una forma di sofferenza puo’ essere che stai cercando, ma allo stesso tempo non sei veramente pronta/o a rinunciare o liberarti dall’attaccamento che hai verso determinate cose, persone e situazioni della tua vita.
Quindi sei diviso. Parafrasando Mooji, una parte di te vuole cercare, ma un’altra parte non vuole veramente avere successo in questa ricerca. Come quando preghiamo Dio o l’energia Suprema “Ti prego, stammi vicino, elimina le mie tentazioni e la mia arroganza.. ma non farlo velocemente, fai con calma…”. Dammi tempo di prepararmi a questa separazione. Cosa vuol dire? Che quel tipo di vita o situazione ancora in fondo ci piace, sono attaccato alla sofferenza e all’immagine che crea di me stesso e so che non va bene e voglio cambiarlo (idealmente un giorno), ma e’ come dire voglio smettere di fumare senza smettere di fumare.
Conosco solo quell’immagine di me stesso, nient’altro. Quando stiamo ancora indulgendo nelle nostre abitudini ‘malate’ e allo stesso tempo continuiamo a perpetuare una ricerca interiore, riattivando i nostri soliti vecchi schemi, cominciamo a sentirci in colpa, a sentire che stiamo andando contro cio’ che sosteniamo di volere (la parte di noi impegnata nella ricerca) e la ricerca sembra non solo non portarci da nessuna parte, ma anche renderci la vita ‘Peggiore di prima’. Tutte le azioni inconsapevoli (mosse dall’ego) cominciano piano piano a risultarci chiaramente visibili, salgono in superficie, lasciandoci un’enorme frustrazione dentro.
Oppure arriviamo ad un momento cruciale della nostra ricerca, ma decidiamo di non attraversarla profondamente, di non aprire gli occhi e ci arrendiamo. E cosa succede quando lasciamo perdere? Ci sentiamo sollevati, ci sentiamo per un attimo leggeri. Ma la domanda e’, sei tornato nella tua zona di confort, ma ti senti veramente libero? Ti sei liberato di quel “Te stesso” che ti condiziona da quando sei venuto al mondo? Colui che comincia a farsi delle domande, non finisce mai. Ma ecco che, forse, proprio proprio quelle domande e la pratica, diventano un’opportunita’ di liberazione di quel ‘sé’ falso. Quella parte cosi.. infinitamente separata dal Vero.
📸 Desire Tree Yoga, Melbourne